Città e mobilità sostenibile

La transizione verso una mobilità sempre più sostenibile richiede un approccio multidimensionale, avendo in mente come fine ultimo il benessere complessivo delle persone


Secondo il rapporto di Clean Cities Campaign, la mobilità metropolitana è responsabile del 23% del totale delle emissioni di gas alteranti, ma è vero anche che sono proprio le città ad avere il potenziale per condurre l’Europa verso una mobilità sostenibileAllo stato attuale delle cose, otto italiani su dieci sono preoccupati dell’effetto dell’inquinamento sulla salute, quasi nove su dieci tra milanesi e napoletani: gli standard di accettabilità dell’aria sono superati regolarmente in più di 100 città europee, con conseguenze anche sulla salute delle persone.

La qualità dell’aria è probabilmente l’argomento di più facile comprensione da parte dell’opinione pubblica quando si parla di città e traffico veicolare, ma non è l’unico aspetto da considerare quando si parla di mobilità sostenibile. Combinando una serie di dati dall’Osservatorio Mobilità Sostenibile di Legambiente e Ipsos, emerge infatti che i veicoli privati riducono lo spazio dedicato alle persone. Non è solo l’eccesso di traffico a condizionare negativamente la mobilità locale, ma anche la scelta di lasciare l’auto in doppia fila o in aree destinate ai pedoni, come i marciapiedi. La progettazione delle città è ancora auto-centrica, con la mentalità corrente che chiede a gran voce ancora più spazi di parcheggio (45% degli intervistati a Milano): sono 60.000 mila le auto ogni 100.000 abitanti che impegnano lo spazio urbano per il 95% del tempo. Dalla ricerca Ipsos emerge che solo il 12% degli intervistati considera eccellente la mobilità locale, con diverse oscillazioni a seconda della città: Milano 12%, Torino 5%, Roma 5%, Napoli 6%. I tre problemi principali sono:

- Traffico: Italia 35% - Milano 58% - Torino 52% - Roma 42% - Napoli 54%  

- Carenza di parcheggi: Italia 34% - Milano 45% - Torino 35% - Roma 30% - Napoli 34%

- Parcheggi in doppia fila / sosta vietata / sui marciapiedi: Italia 19% - Milano 32% - Torino 34% - Roma 25% - Napoli 28%

Si potrà arrivare a una mobilità veramente sostenibile solo tenendo conto di più variabili e avendo in mente come fine ultimo il benessere complessivo delle persone, in termini sia di salute fisica che di salute mentale. In questo percorso di transizione la tecnologia è sicuramente un tassello importante (per esempio, tramite l’utilizzo di sistemi di geolocalizzazione per gestire e ottimizzare i flussi di traffico veicolare e pedonale e l’uso di piattaforme e le app di gestione integrata delle soluzioni modali – MaaS Mobility as a Service), che deve però essere accompagnata dalla capacità dei decisori istituzionali che devono favorire il cambiamento con azioni volte all’adesione ad una nuova cultura della mobilità.

 

Fonte: dati Ipsos